Facciamo un po’ di chiarezza e sfatiamo i falsi miti.
Innanzi tutto va fatto un discorso diverso per cane e gatto.
Per prima cosa dobbiamo prendere in considerazione non solo l’età, ma anche la taglia dell’animale. Come è noto, infatti, i cani di taglia grande, come l’Alano, generalmente hanno una vita media più breve rispetto a quella di un cane di taglia piccola e toy, come uno York Shire Terrier o un Pinscher.
Entro il primo anno di età, calcoleremo ben 15 anni “umani”, e non 7, come recita la saggezza popolare. Nulla di cui stupirsi se si pensa che i cani, infatti, dai 6 ai 12 mesi di età tutti i cani ultimano lo sviluppo sessuale e raggiungono la pubertà, per cui possono accoppiarsi e riprodursi a tutti gli effetti. Se davvero un anno del cane corrispondesse a 7 umani, tutto ciò non avrebbe senso.
Per i cani di taglia più grande entro i 40 kg di peso, calcoliamo invece per il primo anno di vita 14 anni “umani”, che si riduce a 12 anni per i cani che vanno oltre i 40 kg; questa diminuizione è data dalla considerazione che questi animali raggiungono lo sviluppo sessuale un po’ più tardivamente.
A partire dal secondo anno di età ci manteniamo tra i 23 anni “umani” di un cane di piccola taglia, 24 per le taglie intermedie, scendendo a 22 e 20 per quelle rispettivamente entro ed oltre i 40 kg di peso.
Oltre i 2 anni di età il calcolo prosegue in maniera più lineare, sommando 4 anni ad ogni anno trascorso, facendo però sempre affidamento sull’età valutata originariamente in base alla taglia. Quindi un cane di 3 anni sarà considerato in media approssimativamente un giovane ventottenne, mentre a 9 anni sarà paragonabile ad un uomo di mezza età. Per quanto riguarda l’età della vecchiaia, invece, come abbiamo detto, i cani di taglia grande e gigante tendono ad invecchiare prima rispetto alle razze toy.
Secondo questo ragionamento, un Chihuahua di 13 anni sarà considerato un sessantottenne, mentre un San Bernardo della stessa età avrà già superato l’ottantina in età “umana”. Ecco perché ci sono dei cani molto piccoli che possono anche superare i 15 anni di età, mentre ciò è più raro nelle razze grandi.
Anche in questo caso è errato il calcolo dei 7 anni “umani”, come per il cane.
Durante i primi due anni di età, il rapporto è molto simile tra i due animali, per cui un anno felino corrisponderà a 15 anni “umani”, mentre 2 anni a 24. Il calcolo prosegue sommando ancora una volta 4 anni “umani” per ogni anno di età del gatto in maniera piuttosto regolare. Infatti, tralasciando minime variazioni di peso, non ci sono differenze tanto significative nelle razze feline da richiedere una distinzione nel calcolo.
Per cui, un gatto potrà essere considerato di mezza età verso i 9-10 anni, mentre può essere paragonato ad un settantenne a partire dai 14-15 anni. Ma non è tutto.
Come molti di noi sapranno, non è difficile sentir parlare di veri e propri Highlander felini, alcuni dei quali superano persino i 20 anni di età, rendendoli degli arzilli novantenni e centenari.